Grazie Don Paolo

Carissimo don Paolo,

è dal 1980 che ci conosciamo grazie all’UNITALSI di cui sei stato assistente spirituale. Soprattutto guida e formatore di volontari.

Ricordo le tante giornate di fraternità organizzate a Sora presso il convento dei Passionisti, presso Villa Angelina, la Madonna di Valleradice, nei locali di Via Parini.

Ricordo gli incontri di formazione con cadenza mensile insieme a tanti volontari ed ammalati. Sempre profondi, stringenti e capaci di suscitare entusiasmo, voglia di appartenenza e di partecipazione.

Da subito mi colpì il tuo modo di rapportarti con l’ammalato. La voglia di immedesimazione, di compenetrarlo per capirne i bisogni, i desideri, le speranze ed anche le disperazioni. E sempre per consolare, per assistere, per dare speranza. 

Io che venivo da tutto un altro mondo, il mondo della criminalità, della sopraffazione, scoprire realtà come l’UNITALSI, scoprire il valore del dono gratuito e senza riserve da te bene impersonato, che è solidarietà, che è stare vicino a chi soffre, è stato bello ed affascinante. 

Sempre ti sei fatto carico della sofferenza. Sempre hai guardato la persona con i suoi bisogni, le sue disperazioni, e sempre hai portato la carezza del padre, del pastore.

Per circa 25 anni sei venuto consecutivamente ai nostri Soggiorni Estivi  a Celebrare la Santa Messa, a confessare, a consolare. Tutti ti amano nell’UNITALSI. Soprattutto gli ammalati. Li passavi uno ad uno. Per tutti, e per ciascuno, c’è sempre stata attenzione e tempo. Dall’entrata al cancello, al luogo della celebrazione, hai sempre impiegato almeno un’ora di colloqui, carezze, conforto. 

Anche il tuo modo di trasmettere la parola di Dio è peculiare. Si vede, si percepisce che vuoi corroborare la fede, che vuoi muovere le coscienze, che vuoi la vera conversione del Gregge che ti è stato affidato.

Anche la povertà in te ha assunto un valore straordinario. Sempre hai detto e testimoniato che ciò che riceviamo non è nostro, che è un dono da non trattenere, da passare oltre avendo le mani sempre libere e pulite. 

Hai cercato di occuparti anche delle povertà materiali, creando cooperative, attività lavorative ma non è stato semplice, è stato problematico. N nessuno ti aiuta soprattutto in questa epoca in cui la povertà si espande in progressione geometrica, mentre, di contro, c’è chi diventa sempre più scandalosamente ricco. Quante volte abbiamo parlato anche di questo. In te non è mai venuta meno la fiducia, e la speranza di un mondo migliore e più giusto.

Grazie Don Paolo, grazie per quello che ci hai insegnato. Grazie da tutta la famiglia unitalsiana diocesana. Grazie Amico vero. Ed auguri di Ogni bene ed di ulteriore feconda lunga missione Pastorale in questa Chiesa, da noi tutti tanto amata.